giovedì 14 febbraio 2008
EBANO di Ryzard Kapuscinski
Devo ringraziare un aNobiiano, è stato lui a dirmi che se avevo amato Terzani non potevo non amare Kapuscinski e aveva ragione, l’ho amato anche di più. Con Ebano ho fatto un meraviglioso viaggio nell’Africa degli africani, in mezzo agli insetti e alla calura, in Paesi dimenticati come il Ruanda, la Liberia, il Burundi, indossando anche questa volta i panni di un giornalista che rifiuta gli agi per trovare quella verità che ridona dignità ad un immenso continente martoriato dal clima e dalla fame ma soprattutto dal resto del mondo. Questo libro deve essere letto perchè se Kapuscinski ha dormito in mezzo agli scarafaggi, se ha preso la malaria, lo ha fatto per dare delle risposte alle domande sul modo di vivere africano, per permettere a “noi” di entrare nella mentalità di chi uccide per il furto di una pentola, di chi vive la propria vita con un’arma in mano, dell’importanza che ha un solo albero per un intero villaggio, del motivo per il quale nessuno sopravvive alla propria ombra, perché in Africa esiste un limite sottilissimo tra la vita e la morte. Consiglio vivamente a chiunque questo libro perché più che un piacere, leggerlo dovrebbe essere un dovere.
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