giovedì 14 febbraio 2008

LE VIE DEI CANTI di Bruce Chatwin

Immagine di Le vie dei canti
In questo libro, per metà diario di viaggio e per metà saggio antropologico, Chatwin riporta gli appunti presi nei suoi famosi moleskine, che offrono una serie di spunti e riflessioni sulla natura umana. Il diario descrive il periodo di 9 settimane trascorso alla ricerca del significato delle Vie dei Canti: "Gli Antenati, che avevano creato il mondo cantandolo, erano stati poeti nel significato originario di creazione......la vita religiosa di ognuno di essi aveva come unico scopo di conservare la terra com'era e come doveva essere. L'uomo che andava in walkabout compiva un viaggio rituale: calcava le orme del suo Antenato. Cantava le strofe dell'Antenato senza cambiare una parola nè una nota e così ricreava il Creato". Negli appunti dei moleskine riporta dei brani e degli spunti che dimostrano come la natura nomade dell'uomo è forte quanto quella degli animali. "Nell'Origine dell'uomo Darwin rileva che in certi uccelli l'istinto migratorio è più forte di quello materno. Una madre, pur di non rinunciare al lungo viaggio verso il sud, abbandona gli uccelli nel nido" " Non c'è felicità per l'uomo che non viaggia. Vivendo nella società umana, anche il migliore degli uomini diventa un peccatore. Poichè Indra è amico del viandante. Andate, dunque!"

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