mercoledì 23 aprile 2008

Lapidarium di Ryszard Kapuscinski

Immagine di Lapidarium
Pensa a voce alta Kapuscinski in questo libro ricco di riflessioni, appunti, citazioni.
In Lapidarium Kapuscinski c’è, c’è lo scrittore, il reporter, l’uomo curioso, il lato umano di un polacco che da scalzo per le vie di un paesino ai margini della società si ritrova in compagnia di illustri uomini del suo tempo in giro per il mondo. Ci racconta del suo essere scrittore, del lavoro su di sé e della continua formazione che il mestiere di giornalista richiede come imprescindibile presupposto per l’esercizio di questa professione; della trasformazione del potere che dai centri politici si è spostato verso le centrali televisive; riflessioni sull’uccisione della natura attuata a partire dall’eliminazione dalla nostra lingua dei termini che la descrivono; riflessioni sulle conseguenze delle ondate migratorie. “Il tema della mia vita sono i poveri” dice Kapuscinski “la vita povera, caratterizzata dalla stagnazione, dall’immobilizzo strutturale, dalla tendenza alla regressione, dalla continua minaccia della rovina totale, da una diffusa mancanza di vie d’uscita”. Ryszard ne è uscito grazie alla cultura, che a detta sua rappresenta “la chiave di tutto”.

martedì 8 aprile 2008

Lo studio di Kapuscinski

Questo video mi emoziona.

venerdì 4 aprile 2008

Zanzibar e il Concorso Fotografico

19 Luglio 2004 Zanzibar, spiaggia di Kiwengwa
Questa è la foto che ho inviato al concorso fotografico "incontri........in viaggio" indetto da EDT/lonelyplanet, dopo una lunga attesa ieri la giuria si è espressa e purtroppo.........non sono tra i vincitori.
Quando ho saputo del concorso avrei potuto scegliere tra diverse foto, in quanto il tema proposto è quello che più si avvicina al mio concetto di viaggio: la scoperta, l'incontro con culture differenti.
Dopo qualche esitazione ho scelto questa foto per l'emozione intensa che questo incantevole angolo di mondo mi ha trasmesso. Sono rimasta incantata da quest'isola che inizialmente doveva rappresentare la semplice "estenzione mare" di un safari in Tanzania e che invece si è rivelata la parte del viaggio che mi ha regalato più emozioni. Ogni angolo di Zanzibar è una sorpresa, un continuo incontro con personaggi interessanti, singolari, gente che non ha mai abbandonato i pochi chilometri quadrati della propria terra e conosce alla perfezione le lingue e la culture del mondo, artisti originali che espongono le loro opere, i caratteristici Tinga Tinga, che sembrano acquari della savana, che hanno un modo del tutto originale di ricevere i turisti facendosi chiamare Pino Daniele (un'affitta enduro per corse sulla spiaggia), Sindaco (il re dei beach boys), Picasso (artista malinconico) e Rambo (ragazzo dall'intelligenza straordinaria, guida del tour delle spezie, biologo autodidatta). Per non parlare della natura, quest'isola incantevole mi ha regalato incontri inaspettati che mi hanno sbalordita: la balene, i colobi rossi e i bush baby!
E poi le donne, queste magnifiche donne accovacciate nel bianco abbacinante delle spiagge zanzibarine che timide coprono il loro corpo avvolgendosi in un tripudio di colori.